Venerazione di Maria nella Chiesa cattolica

Antonello da Messina, particolare del viso della Vergine nell'Annunciata di Palermo

Nella Chiesa cattolica la venerazione per Maria, madre di Gesù, comprende varie devozioni mariane quali la preghiera, atti pii, arti visive, poesia e musica dedicate alla Beata Vergine Maria.[1][2] I papi hanno incoraggiato ciò, prendendo allo stesso tempo delle misure per riformarne alcune manifestazioni. La Santa Sede ha insistito sull'importanza della distinzione tra «vera e falsa devozione, e l'autentica dottrina dalle sue deformazioni per eccesso o difetto».[3] Ci sono decisamente più titoli, feste e pratiche devozionali mariane fra i cattolici romani che in altre tradizioni cristiane.[4] Il termine hyperdulia (=venerazione) indica la speciale devozione dovuta a Maria,[5] più grande dell'ordinaria dulia (=venerazione) per altri santi,[6] ma completamente diversa dalla latria dovuta solo a Dio.[7] Il termine "Mariolatria" usato dai Protestanti, riferito ad un'eccessiva devozione cattolica per Maria, è un dispregiativo.

Credere nella incarnazione di Dio Figlio attraverso Maria è la base per cui viene chiamata la Madre di Dio, dichiarato dogma nel Concilio di Efeso nel 431. Nel Concilio Vaticano II e nell'enciclica Redemptoris Mater di papa Giovanni Paolo II, si parla di lei anche come madre della Chiesa. Nel Cattolicesimo l'aumento della venerazione per Maria e la Mariologia sono avvenuti, non da dichiarazioni ufficiali, ma da scritture su Maria fatte da santi, la devozione popolare, e a volte, dalle "Apparizioni e altre manifestazioni mariane" segnalate; la Santa Sede ha approvato solo una piccola parte degne di fede a partire dal 1665.[8][9]

L'ulteriore pia venerazione della Beata Vergine Maria, incoraggiata dai papi, si vede nelle incoronazioni canoniche concesse alle immagini mariane venerate in una particolare località in tutto il mondo, mentre movimenti e associazioni mariane, con milioni di appartenenti, sono sorte dalla credenza in eventi come quelli di Akita, Fátima, e Lourdes, e altre regioni.[10]

  1. ^ Santa Maria, in Time, Time Inc., 27 marzo 1927. URL consultato il 6 giugno 2016.
  2. ^ Willem Elders, Symbolic Scores: Studies in the Music of the Renaissance, Symbola et emblemata: studies in Renaissance and baroque symbolism, vol. 5, Illustrated, Leida, E.J. Brill, 1994, p. 151, ISBN 90-04-09970-0, ISSN 0923-9073 (WC · ACNP).
  3. ^ (ES) Baum William, La Virgen María en la formación intelectual y espiritual [The Virgin Mary in the Intellectual and Spiritual Formation], su The Holy See, Roma, Congregation for Catholic Education, 25 marzo 1988. URL consultato il 6 giugno 2016.
  4. ^ Frank K. Flinn, Mary of Nazareth, in J. Gordon Melton (a cura di), Encyclopedia of Catholicism, Encyclopedia of World Religions, New York, Infobase Publishing, 2007, pp. 441-448, ISBN 978-0-8160-7565-2. URL consultato il 6 giugno 2016.
  5. ^ iperdulìa, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  6. ^ dulìa, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  7. ^ latrìa, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  8. ^ Vatican recognizes Marian apparitions in France, in Catholic News Agency, 5 maggio 2008. URL consultato il 6 giugno 2016.
  9. ^ Salvatore M. Perrella, Expert explains Church’s criteria for confirming Marian apparitions., in Catholic News Agency, 8 maggio 2008. URL consultato il 6 giugno 2016.
  10. ^ Robert Hogan e Sumithra Kulkarni, Pastoral Marian Organizations in the United States, su International Marian Research Institute, The Marian Library/International Marian Research Institute, 7 febbraio 2012 [1995]. URL consultato il 6 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2006).

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